È stato uno dei film più amati targati Disney Pixar, tanto da far arrivare un sequel dopo ben tredici anni dalla sua uscita al cinema: stiamo parlando, naturalmente, di Alla Ricerca di Nemo, il film che ha presentato a tutti quello che è diventato il pesce pagliaccio più noto di sempre e dell’indimenticabile Dory, la pesciolina blu che ha saputo ammaliare tutti con la sua personalità e la sua mente a dir poco distratta. Pensate di sapere tutto su uno dei film più belli della casa di animazione più conosciuta del mondo? Scopritelo insieme a noi!

Sfoglia la gallery per scoprire tutte le curiosità sul film Alla Ricerca di Nemo!

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Gli anemoni sono stati animati con la tecnoogia di Monsters and Co.
Quando gli animatori dovettero creare i tentacoli della casa di Nemo e Marlin, utilizzarono il programma che in passato fu utilizzato per Monsters and Co. e in particolare per il pelo di Sully. Alcune parti, per, furono fatte a mano perché non rispondevano esattamente alle esigenze dei disegnatori.

La storia è in parte autobiografica
La natura iperprotettiva di Marlin deriva da quella del regista Andrew Stanton, il quale ha raccontato che portando suo figlio al parco era estremamente preoccupato che potesse ferirsi. Quando il regista realizz che essere iperprotettivo non lo avrebbe reso un buon padre, capì come inserire questo aspetto nella storia di Nemo

La barriera, in realtà , è molto semplice
Quando i disegnatori si trovarono di fronte alla barriera marina, dovettero decidere in che modo disegnarla. Decisero di seguire tre idee: gli oggetti verticali dovevano essere molto alti, quelle orizzontali piuttosto piatte e i massi tondeggianti.

Tartarughe Hawaiian Style
I gusci delle tartarughe sono disegnati per sembrare delle vere e proprie maglie hawaiane

Darla esiste davvero
L’anemone non è l’unica cosa che richiama Monsters and Co.: Darla, la bambina pestifera che infastidisce i pesci dal dentista, porta il nome di Darla Anderson, la produttrice di Monsters and Co.

Le teste tiki sono quelle dei produttori
I disegnatori scelsero di ispirarsi alla crew della produzione di Alla Ricerca di Nemo per le teste Tiki e in particolare a Peter Sohn, Nelson Bohol e all’art director Ricky Nierva.

Pisces per creare pesci
Per animare il banco di pesci che dà indicazioni a Dory e Marlin è stato creato un software apposito chiamato Pisces.

Una delle barche è reale
Anche in questo caso il richiamo alla realtà è palese: una delle barche nel porto si chiama Aeolus III, dal nome della barca del padre del regista Stanton

Gabbiani poliglotti
Sapresti dire “Mio” in quindici lingue? Beh, i gabbiani di Alla Ricerca di Nemo sì: lo stormo, infatti, in pochi minuti dice la parola in questione in Spagnolo, Francese, Tedesco, Portoghese, Giapponese, Svedese, Russo, Ebraico, Ceco, Tagalog, Greco, Nepalese, Serbo-croato, Farsi e Gaelico.

Crossover fumettistico!
Avevate notato questo particolare? Guardate cosa sta leggendo il bambino nella sala d’attesa: quello sulla copertina è proprio Mr. Incredible!

Gill doveva essere uno dei cattivi
Dai colori e dallo sguardo era possibile immaginarlo: il fiero Gill, il pesce che Nemo incontra nell’acquario del dentista, doveva essere un cattivo dalla dubbia integrità morale e dalla falsa identità .

L’amministratore delegato della Disney si aspettava un fallimento
Michael Eisner, allora CEO della Disney, non credeva nel progetto di Andrew Stanton. Secondo lui, l’ambientazione sottomarina sarebbe stata la “prova del nove” per la Pixar: per fortuna, Eisner fu smentito dai grandissimi guadagni del film

Tutti pazzi per i pesci pagliaccio
A causa dell’entusiasmo del film, la caccia ai pesci pagliaccio fu particolarmente incentivata, tanto da ridurre alcune popolazioni del 75%: la Disney dovette intervenire per placare gli animi e intraprese una campagna di sensibilizzazione.

Movimenti anti-tank per la libertà dei pesci
Non fu solo la caccia ai pesci pagliaccio ad essere incentivata: dopo i tentativi di fuga dei pesci dello studio del dentista, alcuni movimenti animalisti iniziarono a chiedere la libertà per i pesci e a liberare le creature nel mare. Spesso, per, perpetuando questi atti senza attenzione, i danni sono stati addirittura maggiori.

Alla Ricerca di Nemo: plagio o non plagio?
Un anno prima dell’uscita di Alla Ricerca di Nemo, Franck Le Calvez, autore francese, aveva scritto un libro, Pierrot il pesce pagliaccio, che narrava la storia di un piccolo pesce pagliaccio che si riuniva a sua madre. Dopo l’uscita del film, Le Calvez cit la Disney in tribunale, ma perse la causa e dovette pagare 80000 $ di spese legali.