“Mi sembra fosse quando stavamo girando il settimo episodio. Non avevo ancora avuto occasione di leggere la sceneggiatura dell’ottavo, e Cuba Gooding Jr. venne da me e mi disse: ‘Avrai un sacco da fare nell’episodio otto!’, poi altre persone mi dissero ‘Cavoli, aspetta di vedere l’ottava sceneggiatura!’. Così mi dissi ‘Be’, allora leggiamola’… La lessi, e dissi a me stessa ‘Nell’ottavo sei viva, perciò accadrà qualcosa nel nono’, ma non avevo idea che sarebbero stati dieci”.

Anche dall’interno, insomma, era difficile capire quale sarebbero stati l’esito degli episodi e della stagione, e speculare era addirittura impossibile, dal momento che ogni attore impiegato sul set era anche impegnato in altri progetti collaterali che portava avanti in contemporanea ad American Horror Story. La Porter, ad esempio, dové far coincidere il termine delle riprese di The 100 a Vancouver con quello di American Horror Story in California: un’agenda complicatissima. Ma ne è valsa la pena, a giudicare e dal successo che ne è scaturito per l’attrice, ormai famosissima e – spera lei stessa – sulla buona strada per tornare nel cast l’anno prossimo.

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