Adam Driver: dietrofront alle accuse di aggressione
Lídia Franco chiarisce e smentisce le dichiarazioni su una presunta aggressione di Adam Driver ai suoi danni: ‘È tutto un malinteso’.
Lídia Franco smentisce se stessa
Nelle scorse ore hanno fatto gran rumore le dichiarazioni rilasciate da Lídia Franco durante un’intervista a Radio Commercial e rimbalzate qua e là in Rete. L’attrice portoghese, ricordando il suo lavoro nel film L’uomo che uccise Don Chisciotte, se la prendeva con Adam Driver accusandolo di aggressione e di pessima condotta sul set.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaOra però arriva la smentita, a cui la settantaseienne è dovuta ricorrere per il clamore alzatosi intorno alle sue parole, che sarebbero state tuttavia tradotte scorrettamente.
La Franco ha definito l’intera faccenda un grosso equivoco, negando di aver subito un’aggressione come invece riportato da alcuni utenti su Reddit.
“Non si è trattato di un’aggressione“, ha sottolineato alla testata NiT, “né ho mai avuto la sensazione o riferito che fosse quella l’intenzione dell’attore. Mi dispiaccio di questo malinteso”.
Adam Driver e l’episodio della sedia
Si era detto che durante le riprese Adam Driver avesse dato in escandescenza accompagnando lo sbalzo d’umore con una sedia diretta verso Lídia Franco. L’attrice ha però meglio chiarito anche questa versione dei fatti:
“I nostri personaggi, nel film L’uomo che uccise Don Chisciotte, dovevano essere fisicamente vicini. Mi è sembrato che il comportamento dell’attore fosse scortese, perché nella preparazione di una scena non si è preoccupato quanto credevo dovesse fare. I nostri personaggi dovevano essere fisicamente vicini, e ogni volta che lui si alzava con la forza del suo personaggio per portare a termine la scena, la sedia sulla quale sedeva mi urtava con forza, il che mi dava fastidio“.
L’attrice non ha invece negato il resto dell’intervista, in cui sosteneva che la disattenzione di Adam Driver l’avesse messa a disagio. Ciononostante ha preferito puntualizzare che, durante quella chiacchierata via radio, si è lasciata andare a uno sfogo esagerato senza la reale intenzione di sollevare polveroni.
Nel frattempo, a schierarsi dalla parte di Adam Driver ci aveva già pensato la produzione portoghese del film. Tra le altre cose, infatti, Lídia Franco aveva asserito che alcune comparse fossero state licenziate per volere di Driver. Sempre secondo l’attrice, per contratto o chissà quale altro motivo sembrava che all’attore americano si assecondasse ogni capriccio, anche di non far assistere nessuno alle sue prove.
Ma la Urban Filmes, diramando un comunicato ufficiale, ha respinto le insinuazioni della Franco: “Nel corso delle riprese in Portogallo non ci sono stati né licenziamenti né insulti alle comparse. Esse hanno solo ricevuto la richiesta di non scattare fotografie o interferire con il lavoro dell’attore americano“.
Insomma, si direbbe che al contrario di altri colleghi meno fortunati (leggasi Armie Hammer) Driver abbia infine scampato un grosso pericolo…