The Walking Dead ascolti 8 stagione: Scott Gimple giustifica la drastica perdita numerica ad un episodio dal finale. Ecco le sue parole.

The Walking Dead ascolti 8 stagione: lo showrunner commenta il drammatico calo

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Non è un mistero che gli ascolti di The Walking Dead siano ormai lontani dagli incredibili fasti delle prime stagioni. Se pensiamo che otto anni fa la serie aveva esordito con cifre che sfioravano i 20 milioni di telespettatori, impallidiamo invece davanti ai numeri attuali. Al netto di quindici episodi finora andati in onda, The Walking Dead 8 stagione ha raccolto infatti una media di appena 7 milioni e 800 mila spettatori. Risultati senz’altro soddisfacenti, specie per un emittente via cavo.

Confrontati con i dati dello scorso anno, però, quelli di quest’anno segnalano una sensibile perdita del 31.18% che non può passare sotto silenzio. E non può soprattutto lasciare indifferenti gli autori dello show, che a pochi giorni ancora dal finale sono già proiettati verso la stagione 9.

Secondo Scott Gimple, The Walking Dead sarebbe ancora una serie TV molto forte. E senza alcun dubbio lo è nel palinsesto attuale. Ormai però gli ascolti della stagione 8 e, presumibilmente, quelli della 9, non faranno più paura alla concorrenza. Per fare solo un esempio, quest’anno FX è riuscita a macinare un successo dietro l’altro, soprattutto grazie a serie TV di Ryan Murphy come 9-1-1, del quale già pensa ad uno spinoff.

Anche sotto il rispetto dei ratings, le cifre parlano di un crollo della percentuale di giovani all’ascolto. Dal 5.03% della première fino all’appena 2 percento dell’episodio 15 di domenica scorsa, sembra che la tendenza sia solo alla discesa.

Per fortuna che tutto ciò non parrebbe impensierire affatto lo showrunner, che di fronte alla stampa si mostra molto sicuro di sé.

“Il pubblico sta guardando The Walking Dead in una varietà infinita di modi, al momento. Ma è elettrizzante che sia ancora al top della televisione live, e che il pubblico stia condividendo esperienze in diretta”.

The Walking Dead ascolti 8 stagione: cosa ne ha determinato la crisi?

Per Gimple, che dall’anno prossimo sarà direttore editoriale di tutto il marchio di The Walking Dead, il problema sta nel fatto che ci sarebbero sempre più gruppi di ascolto. Oltre che nella profonda rivoluzione del modo di fruire del mezzo televisivo, provocata dall’avvento delle piattaforme di streaming. Ma è possibile limitarsi ad una simile giustificazione?

A nostro parere sembra che il calo di ascolti di The Walking Dead 8 stagione debba piuttosto imputarsi all’innegabile ricorsività delle storyline, che di anno in anno diventano sempre più fiacche e stancanti. Lo spettatore perde perciò interesse in un racconto che lo ha sì abituato a voltare pagina, senza consentirgli però di dare ogni tanto un’occhiata a quanto materiale gli resti alla fine.

Si aggiunga poi che chi sceglie di vivere l’esperienza dello show televisivo, si differenzia distintamente dal lettore dei fumetti originali. Quest’ultimo, infatti, non abbisogna di mantenere inalterato il proprio interesse di settimana in settimana, perché sceglie da sé il momento giusto per concedersi alla lettura. Perso invece quell’interesse, lo spettatore cede volentieri all’abbandono, e sfoga la propria frustrazione cambiando canale.

Come rimediare, allora? Recuperare numeri di ascolto, per una serie TV del genere di The Walking Dead, non dovrebbe essere troppo complicato. Basterebbe che tra il pubblico si spargesse la voce dell’arrivo di una svolta epocale, una su tutte una spiegazione sull’origine dell’epidemia. Ma cosa sceglierà di fare Gimple, a partire dall’anno prossimo?

(Fonti: TV Series Finale, Digitalspy)

 

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