Sophie Turner, Sansa in Game Of Thrones, parla della sua depressione
Sophie Turner, Sansa Stark in Game Of Thrones, torna a parlare della sua depressione ammettendo di aver pensato al suicidio,…
Sophie Turner, Sansa Stark in Game Of Thrones, torna a parlare della sua depressione ammettendo di aver pensato al suicidio, ecco i dettagli
Game Of Thrones è finalmente tornato. La prima puntata dell’ottava e ultima stagione dell’epica serie TV è andata in onda nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile facendo felici migliaia di fan. Tra i superstiti di quest’ultimo capitolo de Il Trono di Spade c’è Sansa Stark. Un personaggio che inizialmente non era apprezzato da molti ma che nel tempo ha subìto una crescita straordinaria finendo per farsi amare ancor di più per questo. L’interprete di Sansa Stark è la giovane attrice Sophie Turner, che presto vedremo al cinema con X-Men: Dark Phoenix. Al momento Sophie ha 23 anni ma quando ha iniziato questa grande avventura nel mondo creato da George RR Martin ne aveva appena 14. Ciò significa che Sophie Turner ha passato gli anni della sua adolescenza, quel difficile periodo in cui si cerca di farsi un’idea del mondo e di quale posto si ha in esso, sotto i riflettori. In una recente intervista per il podcast di Dr Phil, Sophie Turner, la nostra Sansa di Game Of Thrones, è tornata a parlare della sua depressione e di come è arrivata a pensare al suicidio.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaI commeti negativi e le critiche dei media furono un grande ostacolo da affrontare per la sua salute mentale. Ecco cos’ha dichiarato durante l’intervista:
“Ci credevo. Dicevo ‘Sì, non sono fatta bene . Sono grassa. Non sono una brava attrice.’ Ci credevo e basta. Chiedevo [a chi si occupava dei costumi] di stringere il corsetto un sacco. Diventai, davvero tanto imbarazzata di me stessa. […] Piangevo e piangevo e piangevo ancora mentre mi cambiavo e mi mettevo dei vestiti e dicevo ‘Non posso farlo. Non posso andare fuori. Non c’è niente che io voglia fare.”
La situazione peggiorò sempre di più finché fu chiaro che si trattava di depressione.