The Walking Dead 8, brusco calo di ascolti: l’arma a doppio taglio del cliffhanger
Il preoccupante calo di ascolti della première di The Walking Dead 8 impone una riflessione sulla duplice portata dei cliffhanger…
Il preoccupante calo di ascolti della première di The Walking Dead 8 impone una riflessione sulla duplice portata dei cliffhanger negli show televisivi.
Vi sembrerà strano, dato lo spessore di quanto accaduto, ma il primo episodio di The Walking Dead 8 non ha dato al network i risultati sperati. Per quanto si trascini tutt’altro che stancamente da otto anni consecutivi, lo show di AMC è sempre rimasto il più visto del palinsesto televisivo. E tanto più ciò stupirà dal momento che si tratta di un prodotto trasmesso sulla TV via cavo.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaAd ogni modo, nonostante la premessa storica di ascolti da capogiro, la première di The Walking Dead 8 – come riporta Variety – ha subito un vero e proprio tracollo. “Solo” 11.7 milioni di telespettatori hanno infatti seguito l’inizio ufficiale della guerra di Rick contro Negan. Contrariamente allo scorso anno, in cui l’arrivo di Negan aveva rastrellato fino a 17 milioni di vittime, oltre ai ben noti Glenn e Abraham. Che cosa ha dunque provocato questo brusco calo nei dati di ascolto?
Da una parte si può dare la colpa ad una ripetitività di fondo delle storyline. Dall’altra qualcuno obietterà che la presenza di Negan tanto ha ridato forza allo show quanto vi ha inciso invero negativamente. L’anno passato, infatti, la première aveva suscitato un polverone di polemiche tra gli spettatori più sensibili, intorno alla violenza a tratti gratuita del leader dei Salvatori. Il che provocò un fuggi fuggi tra i più disgustati dall’indugiare sui dettagli maggiormente cruenti e raccapriccianti di quella violenza. D’altronde, gli ascolti avevano premiato la scelta autorale di terminare la sesta stagione con un cliffhanger. 17 milioni di persone avevano infatti atteso con trepidazione la scoperta di chi avrebbe lasciato la serie sotto i colpi fendenti di Lucille.
Il problema degli ascolti di The Walking Dead 8. Cliffhanger anche quest’anno?
Ebbene, a seguito di quelle polemiche gli sceneggiatori sono dovuti correre ai ripari, eliminando dagli script sequenze altrettanto crude concepite per il progredire della stagione. E per recuperare ulteriore credibilità agli occhi degli affezionati, fisiologicamente convinti di non seguire più la serie, non hanno voluto ricorrere una seconda volta a un finale pendente.
Proprio quest’ultima potrebbe non essere stata una scelta felice. Al contrario, potrebbe aver regalato persino a certi fan storici il salvacondotto definitivo per abbandonare la serie senza troppi sensi di colpa. Il declinare della settima stagione, in cui si profilava all’orizzonte una guerra vittoriosa contro Negan, potrebbe essere stato il finale perfetto per coloro che, già stanchi di seguire le ripetitive peripezie di Rick e dei suoi in un mare di zombie dalla pericolosità ormai sempre più marginale, esitassero nella rinuncia.
Non crediamo insomma che la strategia di scrittura (sempre che ce ne sia stata davvero una e che gli autori non si siano semplicemente piegati senza troppo reagire alle richieste indirette del pubblico) della settima stagione abbia dato i frutti sperati. Anzi, se l’intenzione del network era quella di recuperare punti negli ascolti già in calo, si può dire si sia trattato di un puro fallimento.
A questo punto, interviene la nostra riflessione sul magico potere del cliffhanger. Tanto odiato dal pubblico quanto utile a mantenere inalterato il legame con uno show durante le sue pause, questo espediente narrativo si rivela oltremodo necessario nel caso di una serie anagraficamente vecchia, ma ancora più di tutte capace di far sfregare le mani a inserzionisti e vertici di rete per la soddisfazione di introiti da capogiro. Vedremo se quest’anno la produzione deciderà di fare orecchie da mercante con il pubblico, pensando invece al modo più astuto per non perderlo.
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