Anche nel film Netflix ispirato alla serie manga Death Note c’è un easter egg riferito ad American Horror Story, ma potrebbe esservi sfuggito.

Netflix è recentemente tornato ad attirare l’attenzione su di sé con uno degli ultimissimi contenuti originali, tanto atteso quanto purtroppo discusso nei termini in cui è stato realizzato. Distrutto dalla critica e specialmente dagli affezionati all’omonima serie manga o all’anime, il lungometraggio Death Note lascerà il segno soltanto in quanto maldestro tentativo di realizzare una versione in carne e ossa del celebre racconto di Tsugumi Oba.

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Gli ossessionati dalla cultura di serial e telefilm avranno tuttavia almeno saputo apprezzare la presenza di un easter egg piuttosto ricercato all’interno della pellicola che vede Nat Wolff nel ruolo dell’emarginato Light Turner, in grado di condannare a morte chiunque finisca nella sua segreta lista nera.

L’easter egg – e non esiste in fondo altro modo per definirlo – è un dettaglio proveniente direttamente dalla mitologia di American Horror Story, serie di FX ideata da Ryan Murphy, che però ben si adatta allo stile e soprattutto alla personalità dell’interprete principale del film di Netflix.

Come nella primissima stagione antologica della serie a tema orrorifico, in cui Evan Peters portava indosso una maglietta con lo slogan Normal People Scare Me, le medesime si confanno perfettamente all’estraneità di Light Turner alle persone comuni, tanto che le vediamo comparire durante le riprese dei particolari della sua cameretta. E’ indubbio che la frase sia riconducibile ad American Horror Story, specialmente per la presenza del tipico font utilizzato in tanti anni di trasmissione dello show.

Che Light Turner sia anch’egli un segreto appassionato di serie TV? Non lasciarsi conquistare da American Horror Story, in fondo, è proprio difficile.

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