La Rory di Gilmore Girls Alexis Bledel ha dichiarato di essersi sentita stranita e spaventata durante le riprese di The Handmaid’s Tale.

Quello di Alexis Bledel è stato indubbiamente un anno televisivo di enorme successo: dall’attesissimo ritorno delle Gilmore Girls, che dopo dieci anni si sono trasferite su Netflix pur rimanendo ubicate a Stars Hollow, all’approdo in una veste decisamente inedita nello show distopico e drammatico The Handmaid’s Tale, nel quale dopo qualche episodio ha raggiunto il titolo di regular per la seconda stagione. La Bledel, abituata a vere e proprie sticomitie con mamma Lorelai, si è calata nell’universo di angoscia e mutismo femminile delle ancelle nate dalla penna di Margaret Atwood, interpretando una delle parti più difficili (ma anche appaganti) della propria carriera.

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“In un certo sensoha spiegato al talk che l’ha ospitata è stato davvero liberatorio dover lavorare soltanto con il movimento, gli occhi e l’aspetto”.

La sua Ofglen è stata infatti immediatamente assurta a simbolo di ribellione e ostinata resilienza davanti ad ogni forma di coercizione del potere costituito, in un momento storico non certo facile per il mondo americano. Prendendo a pretesto la serie TV, da una sponda all’altra degli Stati Uniti grappoli di femministe hanno imitato le vesti delle ancelle del regime immaginato dalla Atwood ribadendo così il loro peso politico e i loro diritti all’interno del corpo civico.

I successi televisivi di Alexis Bledel verso l’Emmy per Ofglen di The Handmaid’s Tale

Durante le riprese di The Handmaid’s Tale, tuttavia, la Bledel era ben lungi dall’immaginare una simile eco del suo lavoro, tanto più perché riteneva che rispetto agli altri nomi dei colleghi (da Elisabeth Moss a Joseph Fiennes) fosse lei l’anello debole del cast. Il suo è stato in effetti uno dei casting più complessi, ma col senno di poi si può dire che la scelta – operata sotto la supervisione dell’amica Moss – non poteva ricadere su interprete migliore. Non a caso la Bledel si è aggiudicata persino l’ambita nomination ai prossimi Emmy Awards di settembre.

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Certo, le sarà stato difficile avere piena consapevolezza della sua performance, giacché – come ha spiegato – rivedersi e rivedere The Handmaid’s Tale le ha causato non poco disagio: il crescendo di ansia ed empatia per i personaggi dello show, infatti, l’ha turbata sino al punto di aver bisogno di un diversivo per non metabolizzare tutta la drammaticità di quei contenuti.

“Mi è stato davvero molto difficile guardalo. Mi sento come torturata a conclusione di ciascun episodio: devo guardare qualcos’altro e fare una pausa”.

Buffo che, forse per un inconscio e sinistro sadismo ma certamente di contro alla sua repulsione, gli spettatori della serie non aspettino invece altro che di ripiombare spiritualmente nel tragico mondo di Offred e delle amiche.