Il CEO di Netflix Reed Hastings parla dopo la cancellazione di Sense8, rivelando che la piattaforma potrebbe non rinnovare altri suoi show storici.

La notizia della cancellazione di Sense8, malgrado fosse stata anticipata da alcune voci circolate nelle ultime quarantott’ore, ha comunque colto di sorpresa il fandom dello show di Netflix, mobilitandolo peraltro alla solita petizione, diventata quasi un obbligo di rito in casi come questo. L’aspetto più singolare dell’intera faccenda, oltre alla consapevolezza che si tratta di uno dei pochissimi prodotti non riconfermati dalla piattaforma (quest’anno è toccato prima di tutto al costosissimo The Get Down di Baz Luhrmann), è che il mancato rinnovo di Sense8 potrebbe aprire la strada ad altre cancellazioni.

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Secondo Reed Hastings, CEO del servizio di streaming, infatti, Netflix deve continuare ad essere competitivo raccontando storie inusitate e perciò molto più rischiose di quelle che già propone. In altre parole, la lungimiranza del fondatore di uno degli strumenti più rivoluzionari dell’approccio televisivo non si ferma al favorire il binge-watching o al dare in mano allo spettatore il potere di orientare le sue storie preferite, ma scardina il principio secondo cui se un prodotto funziona, lo si debba consumare fino allo sfinimento. Basta, insomma, con serie televisive che durano ininterrottamente, ripetendo se stesse finché il pubblico non comincia a stancarsi, perché molto meglio è mettere a profitto un maggior numero di idee buone.

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Abituarsi ad una simile impostazione potrebbe non essere facile, e almeno inizialmente non è da escludere attiri persino qualche antipatia da parte degli spettatori, se di orizzonti limitati. Sul lungo periodo, d’altronde, l’idea potrebbe rivelarsi vincente, ed efficace specialmente dal punto di vista qualitativo.

“Stimolo sempre la squadra che si occupa dei contenuti dicendo: ‘Dobbiamo rischiare di più”, ha detto Hastings alla CNBC, “dovete provare cose più folli’. E questo perché dovremmo avere un più alto tasso globale di cancellazioni”.

Quale sarà dunque la prossima testa a saltare? Tremate!