Emanuela Postacchini, un sogno e un biglietto di sola andata per Los Angeles (INTERVISTA)
Ciak Generation ha intervistato Emanuela Postacchini, nel 2025 nelle sale con il film Riff Raff: ecco cosa ci ha raccontato
Parla Emanuela Postacchini
La scelta che ha intrapreso Emanuela Postacchini qualche anno fa è figlia di una passione incontrollabile e di una sana incoscienza. Aveva appena 20 anni quando decide di lasciare il suo paese, Sant’Elpidio a Mare, piccolo borgo marchigiano, per trasferirsi nella città in cui si respira aria di cinema in ogni angolo: Los Angeles.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaDa quel momento inizia una seconda fase della vita dell’attrice fatta di provini, di sacrifici e di rinunce in vista di un unico scopo: realizzare il suo sogno. Una decisione netta quella di Emanuela e che è stata pienamente appoggiata dai genitori.
Negli ultimi anni Postacchini ha iniziato a godersi le prime grandi soddisfazioni che quella scelta audace e drastica hanno portato nella sua vita. Da una serie al fianco di Sacha Baron Cohen, genio della comicità a stelle e strisce, al nuovo progetto Riff Raff. Il film, presentato in anteprima allo scorso Toronto Film Festival, racconta la storia di un ex criminale la cui vita (ormai ordinaria) viene sconvolta dall’arrivo della sua famiglia.
Emanuela Postacchini si trova a recitare a fianco di grandi nomi del piccolo e del grande schermo (da Bill Murray a Jennifer Coolidge). Il suo ruolo è quello di Marina, la fidanzata del figlio del protagonista, che è in dolce attesa. Per un curioso scherzo del destino Emanuela scoprirà proprio sul set di essere a sua volta incinta. Riff Raff assume per questo un significato simbolico non solo per la sua carriera ma anche per la sua sfera privata.
Il film uscirà nelle sale nei primi mesi del 2025. In attesa di vederla in azione, Ciak Generation ha intervistato l’attrice e ha scoperto qualcosa in più della sua storia e dei suoi progetti futuri.
D: Quando hai capito che la recitazione era la tua vocazione?
R: Ero una ballerina di danza classica da piccola, quella era la mia prima vocazione. Poi mio papà mi portava spesso in un teatro vicino casa nelle Marche e lì ho scoperto la recitazione. Arrivavo sempre un pochino prima delle prove degli spettacoli di danza che facevo e c’erano questi attori che si esibivano. Lì ho scoperto per la prima volta la recitazione. Spiavo le attrici dietro lo stage, ero molto incuriosita da questo mondo.
D: Tanta fiction e tante serie italiane, poi arriva la seconda fase della tua vita. Scegli di lasciare l’Italia e di trasferirti a Los Angeles. Come hai preso questa decisione?
R: Avevo appena 20 anni. È stata una scelta un po’ folle ma che se tornassi indietro rifarei sempre. È stato naturale. Studiavo lingue all’università e sono sempre stata affascinata da culture diverse dalla mia. Volevo andare in America per esplorarla e allo stesso tempo per migliorare il mio inglese. Poi quando sono arrivata a Los Angeles sono stata avvolta da questa città, che o ami o odi. È una città molto bella e dispersiva, perciò è importante trovare un proprio centro. Mi sono sentita molto ispirata e credo che per un’artista sia molto importante vivere in un luogo in cui ci si senta in questo modo. Avevo già iniziato una carriera in Italia ma ero alle prime armi quindi mi sono detta ‘proviamo ad andare a vivere in America’. Queste scelte le prendi soltanto quando sei giovane. La mia fortuna è stata aver preso questa decisione in maniera genuina.
D: E qual è stata la reazione delle persone a te vicine quando hai detto “Cambio vita, vado a Los Angeles”?
R: I miei genitori erano già pronti all’idea che prima o poi sarei andata via. Ho sempre avuto uno spirito libero e loro hanno sempre assecondato questa mia indipendenza. Mi hanno dato tantissima fiducia. Quando vieni da una piccola realtà è difficile anche per un genitore capire la vocazione di un artista. Devo ringraziarli per aver creduto in me nonostante fossero all’oscuro di questo settore.
D: C’è un set che ricordi con particolare emozione? E per quale motivo?
R: Un set che ricordo con particolare emozione è quello di Riff Raff, il mio ultimo film. L’abbiamo presentato al Toronto Film Festival ed è un film di cui sono molto orgogliosa sia a livello personale che professionale. Vederlo per la prima volta con un pubblico è stata una grande emozione. Solitamente non mi piace rivedermi, sono ipercritica. Per una volta ho affrontato questa cosa ed è stata un’emozione unica. Quel set è stato speciale perché ho interpretato una donna incinta. Mi sono sentita connessa con quel personaggio. Volevo capire come una donna incinta si sedesse o camminasse. È stato surreale e simbolico perché inizialmente avevo una pancia finta fatta di protesi e poi ho scoperto di essere incinta nella vita reale. È stato uno dei primi film in cui sono stata protagonista al fianco di attori che sono delle leggende, come Bill Murray, Ed Harris, Jennifer Coolidge. C’è un cast stellare. Ogni volta che andavo sul set non potevo crederci. È il film che ha coronato il mio sogno americano e tutti i sacrifici che ho fatto.
D: Progetti futuri?
R: Quest’anno mi sono dovuta fermare a causa della gravidanza, non ho potuto lavorare sul set. Stavo lavorando a un progetto che è iniziato da più di un anno con Xan Cassavetes, che produrrò anche. È un film sui vampiri ma non sul genere Twilight. È un commento sociale che riflette tutte le varie problematiche dell’industria hollywoodiana. È satira ma anche un thriller dark psicologico. Non vedo l’ora, uscirà probabilmente il prossimo anno.
D: La tua serie tv preferita in assoluto?
R: Breaking Bad e Better Call Saul sono state due delle serie che ho visto con più piacere. Ci sono degli attori fantastici, mi sono appassionata a loro. Sto vedendo in questi giorni The Penguin e devo dire che mi piace moltissimo. Colin Farrell è bravissimo in questa serie. Ho visto anche Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story di recente. Ryan Murphy è molto bravo, ogni serie che produce e scrive ha sempre grande successo.