Intervista a Giulia Schiavo

Da piccola Giulia Schiavo sognava di lavorare con gli animali, che ancora oggi sono una sua grande passione. La recitazione è diventata una consapevolezza nella sua vita solo quando ha iniziato a studiare e a formarsi in accademia e con l’arrivo dei primi ruoli importanti al cinema e in tv.

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Schiavo debutta sul piccolo schermo con la prima stagione di Skam Italia, teen drama diventato ormai un piccolo cult nel mondo della serialità. Con il passare degli anni arrivano altri progetti che la vedono interpretare i personaggi più svariati, da Un posto al sole fino a L’allieva.

Ogni personaggio che ho interpretato ha qualcosa di speciale che mi è rimasta dentro, sono un tutti sacri per me“, ha spiegato l’attrice. Dal 2023 Giulia è nel cast de Il Patriarca, fiction di Canale 5 diretta e interpretata da Claudio Amendola. Qui veste i panni di Nina, una dei tre figli del capo-famiglia Nemo.

Venerdì 15 novembre la serie torna in onda con la seconda stagione in cui assisteremo a una forte evoluzione del suo personaggio. La ragazza ambiziosa, individualista e anche seduttiva conosciuta nella prima annata ha lasciato il posto a una donna più concreta, che ha dovuto anteporre gli interessi della sua famiglia ai suoi obiettivi personali.

D: Abbiamo lasciato la tua Nina con un enorme colpo di scena nell’ultima puntata. Nina scopre di essere in dolce attesa di un figlio da Mario. Cosa puoi anticiparci?

R: Abbiamo lasciato una stagione che finisce con un grande colpo di scena e la ritroviamo con tanti altri. Ci saranno delle situazioni che metteranno un po’ tutti i personaggi alla prova. Il percorso di Nina sarà molto più introspettivo in questa seconda stagione. Ho dovuto attingere a delle zone più oscure e sicuramente più tormentate che mi hanno permesso di dare dei colori diversi rispetto a quelli della prima stagione. È come se fosse una discesa sempre più in profondità verso l’oscuro e la sofferenza. Avremo delle situazioni in cui Nina si troverà a vivere dei dilemmi interiori sia per quanto riguarda l’amore che il lato familiare.

D: La Nina che abbiamo conosciuto nella prima stagione era molto ambiziosa, concentrata su sé stessa e sul suo sogno. In questa stagione la scopriremo più attenta alla sua famiglia. Insieme a sua madre Serena dovrà gestire l’impero di Nemo.

R: E soprattutto c’è una guerra in corso. Si troveranno tutti a dover fronteggiare una minaccia che incombe sulla propria famiglia. Tutte le esigenze che hanno mosso finora i personaggi cambiano. La malattia di Nemo avanza e inevitabilmente metti tutti ad affrontare una prova di dolore. È come se fossero una squadra, degli alleati che devono combattere insieme questa battaglia.

D: E poi ricordiamo che Nina è incinta di Mario e non sa ancora che è proprio lui il colpevole dell’omicidio del fratello Carlo. Ci saranno delle novità in questa storyline?

R: Ci sono delle novità importanti. In tutta la stagione lei coverà sempre di più un sospetto nei confronti di Mario. Soffre perché capisce che lui mentalmente è altrove, non è con lei e per lei. Questo porterà Nina a prendere altre scelte, non è un tipo di persona che rimane a guardare. Diventa tutto più fitto rispetto alla prima stagione. Quest’anno i personaggi diventano delle matrioske.

D: Parliamo sostanzialmente di due “Nine” diverse. È come se ti fossi trovata a interpretare due personaggi differenti?

R: Sono veramente personaggi complementari. Se nella prima stagione lei ha mostrato un lato della sua personalità ben preciso, le sue idee, il suo sogno, la sua irriverenza e sensualità, nella nuova stagione tutto questo è sicuramente sommerso da altre cose che prendono il sopravvento. Quest’anno Nina ha dovuto confrontarsi continuamente con la paura di non essere abbastanza per nessuno, sia nella sua relazione con Mario che in quella con suo padre. Sente di non essere la figlia prediletta, di non essere come Lara (la sorella maggiore, ndr) e di dover sempre fare qualcosa per dimostrare chi è. Ho dovuto scavare dentro di me per cercare una verità in questo. È stato un cambio davvero importante. Mi ha permesso di andare verso un’altra direzione e questo per un attore è davvero stimolante.

D: E visto che parliamo, di fatto, di due personaggi diversi, a quale ti senti più vicino?

R: In entrambi i casi è stato come andare a pescare delle cose che sono già insite dentro di me e che fanno parte della mia persona. Sento di avvicinarmi per alcuni aspetti della mia vita forse più alla prima Nina ma non mancano delle fasi in cui vivo delle emozioni più simili a quelle della Nina della seconda stagione. Io spero che tante donne possano rivedersi in lei. Tra l’altro lei aspetta un bambino, per cui tutte le scelte che fa non sono solo per lei ma anche per l’altra vita che porta dentro. Non essendo una serie particolarmente soft, sono tutte scelte difficili quelle che compie. Vive delle situazioni al limite del pericolo, per cui rischia anche la sua vita e quella del bambino. Un bambino che già sa che crescerà da sola.

giulia schiavo
Giulia Schiavo
foto di Valentina Ciampaglia
ufficio stampa Davide Musto

D: Ne Il patriarca 2 torni a lavorare al fianco di Claudio Amendola. Che collega è e che regista è?

R: Credo che Claudio sia una delle persone più vere, umane e umili che io abbia mai conosciuto. Anche sul set si ricorda sempre di essere una persona e questo è davvero bello da vedere. Io spero anche nei prossimi lavori di trovare persone che si ricordino di avere un’anima. E Claudio è così. È una persona stimolante. Come regista ci ha accompagnati in questo percorso. Era sempre propositivo. Alla fine di ogni scena ero tanto gratificata da lui e questo non lo dimenticherò mai.

D: Dalla commedia ai ruoli drammatici, dai personaggi positivi ai villain. Quale senti essere la tua dimensione?

R: Credo di sentirmi più comoda nella commedia. Ho degli aspetti comici che a me piace portare in scena. Sicuramente la commedia è più difficile del dramma. Mantenere una verità nella leggerezza e cercare la risata nel pubblico è più complesso di piangere. Anche nel dolore trovo la mia dimensione. Mi piace moltissimo interpretare ruoli drammatici e spero di fare ruoli sempre più impegnati. Mi piace dare un’anima anche ai personaggi cattivi, trovo che sia molto interessante per il lavoro di un attore. È affascinante vedere cosa muova la mente di un cattivo e andare a indagare tutti gli aspetti psicologici. Questo lavoro è fatto di uno studio continuo e studiare la psiche di un villain stimola sicuramente di più rispetto a un personaggio canonico.

D: Cosa è rimasto in te della bambina che sognava di fare questo lavoro? Innanzitutto, da bambina sognavi di fare questo lavoro?

R: Sai che non era questo il mio sogno? Da bambina sognavo di fare lavori che avessero a che fare con gli animali. Da piccola ero molto buffa e capitavano situazioni familiari in cui finivo al centro dell’attenzione. Questo lavoro è arrivato crescendo, ho imparato ad amarlo quando ho iniziato a studiare recitazione in accademia.

giulia schiavo
Giulia Schiavo
foto di Valentina Ciampaglia
ufficio stampa Davide Musto

D: Sei a lavoro su qualcosa in questo momento?

R: In questo momento sono in attesa delle uscite, mi sto godendo le cose su cui ho lavorato per un anno. Nel 2025 uscirà un film di cui sono protagonista, che è un’opera prima di Francesca Schirru. È un film che abbiamo girato in Puglia sullo sfondo della Sacra corona unita. Ho avuto il grande privilegio di interpretare una ragazza vissuta veramente, che ha avuto una fine non bella. Una storia che si ricollega a quelle che purtroppo sentiamo ancora ogni giorno. È stata vittima di femminicidio, un personaggio davvero intenso per me. In più ho fatto anche due cortometraggi, che dovrebbero uscire sempre il prossimo anno.

D: Un’ultima domanda, qual è la tua serie tv preferita?

R: Fleabag è stata un barlume. Quando l’ho vista sono rimasta scioccata. Quello è il genere che preferirei fare un giorno. Un personaggio così pieno di colori, di piccole sfaccettature. Poi c’è un cast molto forte, c’è Andrew Scott che è un attore incredibile. Per me è stata una serie riuscitissima. Phoebe Waller-Bridge è stata un genio ad averla scritta e interpretata. È tutto perfetto in quella serie, ho pianto e riso molto. Poi mi piacciono tantissime altre serie, come Stranger Things e Breaking Bad.