Le accuse di Erik Menendez alla serie Netflix Monsters 2

Erik Menendez ha criticato la serie di Netflix Monsters 2: La Storia di Lyle ed Erik Menendez, basata sull’omicidio di Jose e Kitty Menendez, avvenuto nel 1989.

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Dopo aver in prima persona contestato lo show, Tammi Menendez, moglie di Erik dal 1999, ha voluto dar voce ai pensieri del marito, pubblicando sul proprio profilo X una dichiarazione rilasciata da lui stesso.

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La Storia di Lyle ed Erik Menendez è la seconda stagione della serie antologica Monsters di Ryan Murphy, iniziata con un approfondimento su Jeffrey Dahmer e che continuerà raccontando il caso del serial killer Ed Gein.

Lo show, composto da nove episodi, segue i preparativi e le conseguenze dell’omicidio di Jose e Kitty Menendez, risalente al 20 agosto 1989, per mano dei due figli.

Joseph “Lyle” Menendez, ora 56 anni, ed Erik Menendez, ora 53 anni, hanno subito una condanna all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata per gli omicidi nel 1996, dopo due processi.

In seguito al debutto di Monsters 2, Tammi Menendez ha pubblicato su X la reazione di Erik a Monsters 2, continuando con i suoi periodici aggiornamenti relativi al marito incarcerato:

Con le parole di Erik: “Credevo fossimo andati oltre le bugie e le rappresentazioni rovinose di Lyle, creandone una caricatura radicata in orribili e palese menzogne diffuse nello show. Posso solo credere che siano state fatte di proposito. È con il cuore pesante che dico che credo che Ryan Murphy non possa essere così ingenuo e inaccurato riguardo ai fatti delle nostre vite da fare questo senza cattive intenzioni.

È triste per me sapere che la rappresentazione disonesta di Netflix delle tragedie che circondano il nostro crimine ha fatto fare passi indietro alle verità dolorose — tornando indietro nel tempo a un’epoca in cui l’accusa ha costruito una narrativa su un sistema di credenze secondo cui gli uomini non venivano abusati sessualmente e che gli uomini vivevano il trauma dello stupro in modo diverso dalle donne. Quelle orribili bugie sono state smentite ed esposte da innumerevoli vittime coraggiose negli ultimi due decenni, che hanno superato la loro vergogna personale e hanno parlato con coraggio. Ora Murphy plasma la sua orrenda narrazione attraverso ritratti vili e sconvolgenti di Lyle e di me, ed una diffamazione scoraggiante.

La verità non è sufficiente? Lasciamo che la verità rimanga tale. È demoralizzante sapere che un uomo con potere possa minare decenni di progressi nel far luce sul trauma infantile. La violenza non è mai una risposta, mai una soluzione, ed è sempre tragica. Spero che non venga mai dimenticato che la violenza contro un bambino crea cento orrendi e silenziosi luoghi di crimine, oscurati da glitter e glamour, e raramente esposti fino a quando la tragedia non colpisce tutti coloro che sono coinvolti.”

Lyle ed Erik Menendez hanno testimoniato che il padre iniziò ad abusare di loro quando avevano entrambi 6 anni, secondo il libro del giornalista Robert Rand The Menendez Murders: The Shocking Untold Story of the Menendez Family and the Killings that Stunned the Nation.

I pubblici ministeri nel primo processo sostenevano che i fratelli avessero ucciso i genitori per i soldi dell’eredità. In un secondo processo nel 1995, le accuse di abuso furono ritenute inammissibili.