Inside Out 2, come sarebbe potuta essere Ansia

Ansia in Inside Out 2 avrebbe potuto avere un look completamente diverso da quello che abbiamo visto. Continua in tutto il mondo il successo senza precedenti del capolavoro d’animazione di Disney-Pixar.

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In meno di un mese dalla sua uscita ha già superato il miliardo di dollari di incassi, diventando il film più remunerativo del 2024. Allo stesso tempo la pellicola ha superato i 30 milioni di euro di incassi in Italia diventando il lungometraggio d’animazione che ha guadagnato di più.

Il sequel di Inside Out racconta la crescita di Riley, protagonista del primo film. La giovane ha ora 13 anni e si trova a vivere le paure e gli stati d’animo comuni ai ragazzi di quell’età. Tante le emozioni che si aggiungono a quelle che abbiamo già conosciuto nel primo capitolo: da Invidia a Imbarazzo, da Ennui ad Ansia.

Nella versione finale quest’ultima emozione ha un aspetto adorabile ed è completamente arancione. Eppure, nella visione originale del regista, aveva un look completamente diverso.

In un nuovo behind the scenes condiviso da IGN il regista Kelsey Mann ha mostrato alcune bozze originali di Inside Out 2. In una versione iniziale il design di Ansia era un altro: aveva infatti l’aspetto di un Godzilla che cresceva di grandezza man mano che l’ansia di Riley aumentava.

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Adoro questo progetto ma c’è voluto molto tempo per arrivare a questo. Ci sono state molte iterazioni che hanno portato a questo progetto – ha spiegato Mann che, mostrando il disegno, ha poi aggiunto – Si presenta piccola, ma più la combatti, più peggiora. Mi chiedevo: ‘E se crescesse davvero?’“.

E poi nell’epilogo della prima versione quando Riley si rende conto di come gestirla, si rimpicciolisce fino a raggiungere le dimensioni corrette ed è carinissima“, ha concluso il regista.

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Mann ha poi spiegato che, in un’altra versione, Ansia fingeva di essere un’altra persona. “Si presentava come un personaggio chiamato ‘Tia’ e il suo biglietto da visita diceva ‘consulente per l’integrazione transitoria’. Questo era il suo nome e nascondeva la sua vera identità, ovvero l’ansia. Quindi era una specie di artista della truffa“, ha raccontato.