Intervista a Francesco Pellegrino

Un inizio anno da incorniciare per Francesco Pellegrino. Negli ultimi sei mesi l’attore casertano ha dimostrato di essere un vero e proprio talento di versatilità trasformandosi in personaggi complessi e dando prova di ottime abilità attoriali.

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Lo scorso marzo approda su Netflix con Supersex, serie che ha racconta la vita di Rocco Siffredi. Nelle sette puntate che hanno composto la prima stagione Pellegrino ha indossato i panni di Tommaso, fratello del pornodivo, nei flashback che raccontano il suo passato prima dell’ascesa nel mondo dell’hard.

A pochi mesi di distanza da quel ruolo che gli ha permesso di ottenere un ottimo riscontro internazionale, Francesco si mostra in una veste completamente diversa con La vita che volevi. Nello show Netflix diretto da Ivan Cotroneo racconta la storia di Gloria nel suo desiderato ma allo stesso tempo doloroso percorso di transizione.

Un ruolo complesso per una storia delicata che ha visto l’attore impegnato non solo in uno straordinario sforzo interpretativo ma anche fisico, arrivando a perdere 12 chili in pochi mesi. Con questi due progetti Francesco Pellegrino si consacra come uno dei più interessanti talenti della nuova generazione di attori.

Pellegrino era già finito sotto la lente di ingrandimento degli addetti ai lavori grazie a La santa piccola, film presentato nel 2021 durante la 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ciak Generation ha incontrato Francesco qualche giorno fa. Ecco cosa ci ha raccontato.

D: Interpretare un ruolo come quello di Gloria è stato sicuramente molto impegnativo per te perché racconta una tematica assai delicata. Come ti sei preparato?

R: Quando Ivan Cotroneo, il regista, mi ha chiamato per fare questo provino ero molto spaventato da questo personaggio. È molto semplice sbagliare perché tratta delle tematiche molto delicate. Ho preparato al meglio questo personaggio grazie all’aiuto della troupe. Prima del provino facevo palestra ed ero molto piazzato muscolarmente. Ho fatto un percorso per dimagrire e per regalare al personaggio una sua femminilità. C’è stato uno studio profondissimo. Anche semplicemente osservare o parlare con delle persone ti può aiutare a definire meglio un personaggio. Durante la fase creativa non so mai quello che andrò a fare. 

D: In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui alcune tematiche continuano a far fatica a trovare comprensione, un ruolo di questo tipo ti dà una responsabilità maggiore come attore? 

R: Ho sentito una responsabilità maggiore e ne vado fiero. Io vorrei essere la voce di queste persone in modo tale da rappresentarle. Allo stesso tempo avevo molta paura di sbagliare, perché avrei potuto rappresentare qualcosa in maniera diversa dalla realtà. Quando facevo le prove salivo da Napoli a Roma e molte volte mi sono sentito discriminato da persone ignoranti. Ho immaginato come una persona possa sentirsi in quei momenti e questa cosa mi fa rabbia. Vorrei che fossimo tutti un po’ più aperti. Prima di qualsiasi altra cosa siamo esseri umani.

francesco pellegrino
Francesco Pellegrino
foto di Luigi Sgambato

D: Vittoria Schisano, protagonista della serie, ha avuto un percorso molto simile a quello di Gloria. Ti ha dato qualche consiglio? Vi siete confrontati per dare una versione lineare di Gloria? 

R: Vittoria è stata molto disponibile. Le ho fatto qualsiasi domanda. Lei mi diceva che, inizialmente quando vuoi cambiare sesso, sei molto insicura di te e vai a marcare alcuni tuoi atteggiamenti per mostrare agli altri che sei una donna. Durante il periodo di transizione c’è una lotta continua tra il mondo interiore e quello esteriore. Quindi molte volte si esagera nei gesti, nei movimenti proprio perché non ti senti ancora ciò che vorresti essere. Per interpretare la Gloria del passato abbiamo preso con Vittoria e Ivan delle decisioni che fossero coerenti con la Gloria di 15 anni dopo.

D: Per il ruolo di Gloria in La vita che volevi c’è stata anche un grosso impegno di carattere fisico, vero? 

R: Con Ivan abbiamo deciso di fare un discorso anche fisico, non solo tecnico ed emotivo. Durante la fase pre-riprese sono stato seguito da un nutrizionista e da un personal trainer. Ho perso 12 chili e ho fatto degli esercizi per bruciare il muscolo, non mangiando e assimilando determinati ingredienti. Sono stati tre mesi molto complicati. Appena ho finito le riprese mi sono mangiato una torta gigante al cioccolato. È un aspetto che a volte non si vede ma è molto difficile.

francesco pellegrino
Francesco Pellegrino in La vita che volevi

D: Sei anche nel cast di Supersex, la serie che racconta la vita di Rocco Siffredi, nel ruolo del fratello Tommaso. Che esperienza è stata?

R: Diciamo che mi chiamano sempre per interpretare un personaggio da giovane (ride, ndr). È stata un’esperienza incredibile. Con il regista Matteo Rovere è stata una passeggiata. È stato molto disponibile e devo dire che mi ha lasciato libero durante la costruzione del personaggio. Ovviamente ci sono state delle cose che ho appuntato con Adriano Giannini (che interpreta Tommaso nel presente, ndr), come il senso di colpa di Tommaso. Ci sono stati diversi mesi in cui ci siamo preparati. In quel periodo ci siamo divertiti a parlare in dialetto abruzzese con il nostro coach. È una lingua che ha una fonetica abbastanza particolare.

D: Hai avuto possibilità di dialogare con Rocco Siffredi per entrare meglio in questo ruolo?

R: Con Rocco ci siamo sentiti ma solo alla fine delle riprese. Lui mi ha detto che Tommaso esiste, è una persona a lui molto cara che però ha cambiato il percorso della sua vita. La sceneggiatura è stata scritta attraverso i racconti di Rocco.

D: In pochi mesi sei stato tra i protagonisti di due importanti progetti targati Netflix. Parafrasando il titolo della serie, quando hai capito che era questa la vita che volevi? 

R: Non so se è questa la vita che voglio. Mi lascio sorprendere ogni secondo. Non progetto quello che ho e quello che sarà. Lascio che le azioni si svolgano nel modo più misterioso e allo stesso tempo più sorprendente possibile. Magari oggi sono qui e domani sono in Indonesia, non lo so. Mi lascio coinvolgere dall’arte, sono un grande appassionato di musica e scrivo tantissimo. Sicuramente la vita che voglio è fatta di tutte queste cose.

D: Progetti futuri?

R: Ho tanti provini in corso, tanti callback. Ci sono tanti progetti da definire. Capiamo e incrociamo le dita.

D: La tua serie tv preferita?

R: Breaking Bad! Un grande classico che ho visto e rivisto. C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire in quella serie. Gli attori sono assurdi. La cosa che amo nelle serie tv è vedere nuovi attori all’opera. Ad esempio Aaron Paul quando ha girato Breaking Bad era giovanissimo, aveva fatto poche cose.