Il racconto di Barry Keoghan

Barry Keoghan ha raccontato qualcosa in più del suo passato. L’attore è attualmente sulla cresta dell’onda grazie al suo ruolo da protagonista in Saltburn. Nel film del momento, disponibile da fine anno nel catalogo Prime Video, Keoghan ha interpretato il ruolo di Oliver.

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Un personaggio e una storia davvero intensi, che hanno permesso all’attore di ricevere una nomination agli ultimi Golden Globes nella categoria Miglior attore protagonista in un film drammatico (in cui ha trionfato però Cillian Murphy). In questi giorni Barry è stato il protagonista di un lungo servizio curato da GQ in cui ha raccontato alcuni aneddoti del suo passato.

In particolare Keoghan ha svelato di essere sopravvissuto a un caso di fascite necrotizzante, altrimenti nota come malattia della carne. L’intervistatore ha aggiunto dettagli su quanto accaduto all’interprete di Saltburn.

“Keoghan si toglie la maglietta, rivelando un petto leggermente pallido e muscoloso e il tessuto cicatriziale nodoso che si snoda lungo il braccio come un tatuaggio a forma di serpente“, osserva lo scrittore.

“Un souvenir di un caso di fascite necrotizzante, anche detta malattia della carne, che ha contratto qualche anno fa, poco prima dell’inizio delle riprese di The Banshees of Inisherin – ha rivelato il giornalista aggiungendo poi – Un caso su cinque è fatale; l’amputazione, dice, era prevista. Ricorda di aver detto ai medici: ‘Ma non morirò, vero?’ e i medici hanno risposto: ‘Beh, non lo sappiamo‘”.

Il regista del film racconta di essere andato a trovare Barry Keoghan poco prima dell’avvio delle riprese. “Non sono sicuro che stesse prendendo molti farmaci, ma sembrava che se la fosse cavata. Mancavano solo quattro giorni alle riprese e il suo braccio era gonfio. Ma lui diceva: ‘Starò bene, ci vediamo martedì’. Sono andato in ospedale pensando: ‘Sta per morire? Figuriamoci se riuscirà a fare il film’. Ma sono uscito da lì pieno di energia e non vedevo l’ora di farlo“, ha dichiarato Martin McDonagh.