Fiorenza Pieri: ‘Io, Suor Teresa e il sogno di una serie alla Vikings’ (INTERVISTA)
Si racconta con noi l’attrice Fiorenza Pieri, meglio nota come Suor Teresa in Che Dio ci aiuti: dalla precarietà del mestiere di attore al sogno di interpretare una guerriera vichinga
Quando ormai mancano solo tre puntate al finale di stagione di Che Dio ci aiuti 7 riusciamo a intercettare Fiorenza Pieri, l’attrice che quest’anno ha arricchito il cast della fiction di Rai 1 interpretando Suor Teresa.
La sorprendo che è rientrata a casa ed ha appena messo qualcosa sotto i denti. La prima vera domanda me la fa lei: “Sei toscano?”. Beccato. “Sì,” confermo, “io non devo nasconderlo come tocca fare a te”, mi permetto di notare. “Ma io non lo nascondo,” obietta lei, “è vero che ho dovuto smussarlo negli anni e devo stare attenta per lavoro, ma quando sono a telefono con mia mamma si sente eccome!”. Ride, una cosa che in TV, così rigida nell’abito monacale, non le ho praticamente ancora visto fare.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaFiorenza Pieri: gli inizi della carriera
Le sue origini fiorentine sono cosa nota, ma restano una delle poche informazioni che di lei si riescano a raccogliere se la si cerca su Google. Di conseguenza, non potevo non approfondire:
“L’infanzia l’ho passata a Firenze, ma oggi vivo a Genova. Ho studiato e lavorato per quindici anni al Teatro Stabile, facendo sia l’attrice che l’assistente e poi aiuto regia. La formazione è stata intensa e qua si sono concentrate anche le mie prime possibilità lavorative, perciò poi la mia vita, anche personale, si è sviluppata a Genova”.
Di quella vita personale Fiorenza racconta veramente poco. Non tace però di essere mamma – e dai suoi social, seppur aggiornati a singhiozzo, è impossibile non notarlo.
Fiorenza Pieri è relativamente nuova nel circuito televisivo. Sbocciata sul piccolo schermo proprio con Che Dio ci aiuti e prima ancora con Odio il Natale via Netflix, ha lavorato soprattutto in teatro finché il tubo catodico non le ha aperto le braccia con Non Mentire, remake nostrano di Liar trasmesso qualche anno fa su Canale 5. “La prima volta che ho avuto una maggiore responsabilità narrativa”, commenta. Da allora è stata accolta nella scuderia di Lux Vide, partecipando con piccoli ruoli in Don Matteo, DOC e Blanca, e ottenendo infine quello più importante: Suor Teresa.
“Il grande merito della Lux è di coltivarsi gli attori, tendendo a fidelizzare il pubblico con interpreti su cui può fare affidamento. Per Suor Teresa ho sostenuto un provino, come molte mie colleghe. Sia i casting che la produzione della serie però mi conoscevano già, e probabilmente anche questo avrà pesato sulla scelta finale”.
Che Dio ci aiuti non è però l’esperienza più recente di Fiorenza Pieri: nei giorni scorsi ha infatti riaperto a Chioggia il set della seconda stagione di Odio il Natale, versione italiana del norvegese Natale con uno sconosciuto, e l’attrice è tornata a mettere i panni della sorella di Pilar Fogliati. “Mi fanno sempre fare la sorella, la mamma giovane, l’ex moglie, la suora addirittura,” ironizza, “però si accetta quel che arriva”.
Vivere da attrice
Questo perché Fiorenza sa bene quanto sia ardua la vita dell’attore, a cui può capitare l’occasione d’oro a inizio carriera, o di dover faticare per restare a galla nonostante una solida preparazione.
“Ho sempre voluto sostentarmi con qualcosa che fosse attinente al mio diploma”, ci racconta con orgoglio. “Dopo il mio primo spettacolo in teatro dovetti tornare a fare la cameriera, perché mi ero trasferita a Roma e dovevo pagare l’affitto.
Passò qualche mese, poi mi dissi che ero un’attrice professionista e volevo campare facendo il mio mestiere. Allora ho fatto tutto quello che sono riuscita a fare, anche per potermi sostenere a livello economico. Ho fatto la voce audioguida dei musei, pubblicità, spot radio, ho insegnato e continuo a insegnare…
Essere riuscita a rimanere coerente con me stessa e con la mia scelta professionale, è la cosa di cui sono più soddisfatta. Ora, con questi lavori in televisione, posso rilassarmi un po’ di più, ma la disoccupazione è dietro l’angolo, e l’impegno nella ricerca di un impiego resta”.
Suor Teresa e il rinnovo di Che Dio ci aiuti
Tanto più perché del suo futuro in Che Dio ci aiuti Fiorenza Pieri confessa di non sapere ancora nulla. Il coinvolgimento di Suor Teresa nella serie andrà oltre la settima stagione?
“Al momento non lo so. Ovviamente, come in tutte le serie, nel finale alcuni nodi si scioglieranno ma resteranno anche dei semi per possibili nuove aperture. La mia permanenza nella storia, però, dipenderà dal riscontro della serie e da quello che la produzione sceglierà di fare.
Noi attori comunque restiamo gli ultimi a sapere le cose, anche perché dare una conferma a un attore secondo me è molto pericoloso. Se tu gli assicuri che farà qualcosa, l’attore ti assillerà con richieste e domande. Invece è giusto che una produzione abbia il tempo di valutare un progetto e come continuare a sviluppare i filoni avviati”.
L’attrice non nasconde – ma non è certo una sorpresa – che l’ipotesi di un rinnovo della fiction aleggia da tempo nell’aria. “Se questo avverrà”, è la sua chiosa, “credo che però lo sapremo, forse, alla fine del 2023”.
Certo, nonostante gli anni di gavetta e di molteplici no le abbiano insegnato a non aspettarsi nulla (“Io continuo a fare provini, poi vedremo cosa ne sarà della mia vita!”), l’attrice ammette che qualora fosse possibile tornerebbe volentieri nei panni di Suor Teresa. In fondo il velo le calza a pennello, e forse in lei di Suor Teresa c’è più di quanto si possa pensare.
“Forse perché non ho avuto grandi botte di fortuna o occasioni sin dall’inizio della carriera, sicuramente anche io come Suor Teresa mi sono dovuta rifugiare nello studio.
Ogni volta che mi sono sentita dire un no pensavo di dover migliorare qualcosa, e anziché sedermi sugli allori – cosa che non ho nemmeno mai visto – ho cercato di progredire a livello professionale.
Poi come per lei, che si scherma tantissimo dietro nozioni o regole per non accedere alla parte emotiva di sé, anche nel mio mestiere la parte emotiva è sempre messa a repentaglio. Sia quando ti viene detto un ‘No’, che resta professionale ma che è facile confondere con uno personale, sia quando sul lavoro devi mettere in gioco una parte vera e autentica di te, che bisogna imparare a tutelare”.
Fiorenza Pieri: ‘Il mio sogno? Una serie alla Vikings’
La freddezza originale del personaggio, comunque, si scioglierà proprio nelle ultime puntate sulle quali la Pieri ci svela:
“Il blocco finale delle puntate riporterà nuovi momenti di crisi, per poi andare verso una conclusione di cui non posso dire nulla”.
Insomma, per le coppie Sara-Emiliano, Ludovica-Ettore, Cate-Giuseppe il rischio di scoppiare è ancora possibile. E del piccolo Elia, figlio della sorella di Suor Teresa (Elena D’Amario), che ne sarà? Lo vedremo nelle prossime due settimane.
Nel frattempo trattengo ancora un attimo Fiorenza per togliermi l’ultima curiosità: se, oltre a farle (e farle bene), le serie TV le piacciano anche. Lei non nasconde l’entusiasmo:
“Io sono una drogata di serie TV, proprio ‘addicted’. Il genere che mi piace di più in realtà è molto lontano da quello che ho fatto finora, ma sono comunque contenta di essere stata coinvolta nella commedia, perché è un linguaggio che ho frequentato sempre poco.
Tra le mie serie preferite ci sono Vikings e Sons of Anarchy, poi i thriller come Dexter, Mindhunter, True Detective…
Il sogno della mia vita sarebbe proprio fare una cosa tipo Vikings: fare la guerriera armata di scudo e spada, mentre urlo e corro a piedi scalzi per i campi“.
Bello, ma non vi azzardate a toglierle troppo presto il velo.