Intervista a Claudia Marchiori, tra le protagoniste de La sposa: “Vi presento Carla”
Abbiamo intervistato Claudia Marchiori, una delle protagoniste della nuova fiction “La sposa” con Serena Rossi
A tu per tu con Claudia Marchiori
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaAbbiamo fatto quattro chiacchiere con Claudia Marchiori, una delle protagoniste de La sposa. La nuova fiction con Serena Rossi ha debuttato lo scorso 16 gennaio con ottimi ascolti, circa 6 milioni di telespettatori e il 27% di share. In attesa della seconda puntata, la Marchiori ci ha parlato della sua Carla e ci ha raccontato qualcosa di più della sua carriera e delle sue origini.
Da domenica 16 gennaio sei su Rai Uno con la miniserie “La sposa”, con protagonista Serena Rossi, in cui interpreti il ruolo di Carla. Raccontaci un po’ chi sei e quale sarà l’evoluzione del tuo personaggio
Carla nasce a Venezia, è una contadina e ha un carattere forte. Si è dovuta adattare a una società maschilista molto cruda, di conseguenza ha sviluppato un carattere forte e a volte aggressivo per tutelare e proteggere sé stessa e le sue compagne. Non avevo indicazioni specifiche sulla costruzione del personaggio, quindi ho iniziato a studiarlo e a viverlo e mi ha raccontato di essere una donna sola. L’ho immaginata accanto a una zia e a una nonna morta troppo presto, quindi la sua famiglia sono le sue coetanee, le contadine che lavorano con lei. La sua famiglia è ciò che lei riconosce come simile. Lei accoglie chi ha bisogno veramente di aiuto.
Il tuo ruolo è quello di una sindacalista che lotta con vigore a tutela dei più deboli, in particolare delle donne. Pensi che ancora oggi, nella società attuale, figure come quelle di Carla siano necessarie?
Assolutamente sì, un po’ mi sento Carla. E’ un personaggio che mi ha dato la possibilità di comprendere quanto come persona ho necessità di affermarmi in questa società e di farmi sentire. Credo che in questo periodo storico si dia molto per scontato e invece nelle piccole cose si vede che la realtà quotidiana ha bisogno di figure simili.
In cosa Carla ti somiglia e in cosa è completamente diversa da te?
Io la considero un’amica, non riesco a vederla come un mio prolungamento. La vedo come una personalità a sé che si è costruita nel tempo. Nel vedere la serie e nel pensare a Carla, non riesco a riconoscermi. Riesco a riconoscermi nei suoi ideali, non nel suo carattere.
Tu sei nata a Venezia e lo scorso anno hai avuto l’onore di sfilare sul red carpet della Mostra del Cinema. Che emozioni hai provato, sia da attrice che da veneziana?
È stata una situazione particolare. Non ho molto tempo di tornare a casa a Venezia, quindi ci torno durante le vacanze e in brevi periodi, e di solito quando torno mi sento a casa. Invece in quei 5 giorni lì mi sono sentita in trasferta, in un altro Paese nonostante fosse la mia Venezia. Sono state tantissime emozioni forti e belle. Dà soddisfazione fare il red carpet, è un bel traguardo ma la cosa più bella è stata conoscere la maggior parte dei membri della mia agenzia che mi ha permesso di fare questa esperienza. Ho capito di avere una famiglia che somiglia a me.
Ho letto che sei diplomata in pittura all’Accademia delle Belle arti di Venezia. Se dovessi descrivere Carla con un quadro famoso, quale sceglieresti?
Scelgo un quadro per ogni personaggio che interpreto. È un lavoro che faccio su ogni personaggio, mi diverto e mi aiuta a entrare in connessione con loro, a dare un po’ più di spessore. Per Carla ho scelto “I mangiatori di patate” di Van Gogh, che è un quadro molto scuro. Ha delle fonti di luce specifiche che mostrano le rughe e la fatica. Un quadro duro.
C’è stato un momento in cui hai pensato di abbandonare il tuo sogno di fare l’attrice?
Abbandonare è una parola forte, preferisco la parola “trasformazione”. Mi vorrei permettere e mi chiedo ogni giorno se è il lavoro giusto per me. Voglio darmi la possibilità di trasformarmi e di provare altro. Abbandonare è una parola che include la chiusura, la trasformazione no.
So che a ottobre sei tornata sul set di una nota fiction Rai. Puoi dirci qualcosa in più a riguardo?
Sono ancora sul set, finiamo a fine febbraio/fine marzo. È una serie dedicata al Generale Dalla Chiesa, io interpreto la seconda moglie. È un personaggio che si sta ancora muovendo dentro di me e che mi fa emozionare.
Romulus, Che Dio ci aiuti, Un passo dal cielo: per ora la tv ti ha regalato le soddisfazioni più grandi. Nei tuoi piani c’è spazio per il cinema?
Sì, vorrei tanto. Quando mi arrivano le cose le scelgo, se un giorno arriverà un progetto o un film che mi piace vorrei farne parte. Aspetto, se arriva bene ma se non arriva va bene lo stesso. Mi piacerebbe fare un film ma non è detto che sia la mia strada.
Qual è la tua serie tv preferita?
A me è piaciuta molto This is us. Tratta i rapporti familiari in una maniera molto intensa e funzionale. La guardavo e la studiavo insieme. Alcune cose che succedevano nella serie mi ricordavano delle situazioni che accadevano a me nella vita quotidiana e anche a persone a me vicine. L’ho trovata molto vera.