Orlando Bloom spiega perché ha deciso di allontanarsi dal tritacarne di Hollywood, che pure lo ha reso famoso con la trilogia di Signore degli Anelli e Lo Hobbit.

Negli ultimi anni, i fan di Orlando Bloom avranno notato che al di là dell’onnipresenza sulle copertine dei rotocalchi per la sua storia con Katy Perry, l’attore britannico è assente dall’Hollywood che conta. Dopo anni trascorsi sul set di blockbuster del calibro del Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Pirati dei Caraibi, Bloom ha consapevolmente scelto di prendere le distanze dall’industria.

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Nel frattempo ha continuato a recitare sia per il cinema sia per la TV, ma lo ha fatto senza le stesse pressioni che si sentiva addosso all’epoca in cui indossava faretra e orecchie a punta.

“Ogni cosa che facevo era incredibilmente esposta, e all’epoca è stato difficile riprendermi. È stata una corsa folle”, ha detto in un’intervista a The Hollywood Reporter. “Non penso esistano tante altre persone che hanno fatto lo stesso: due diverse trilogie e Ridley Scott, Cameron Crowe… Proprio una grossa carriera”.

Nonostante le ricchissime soddisfazioni (e l’opportunità di nutrire a puntino il proprio conto in banca), Orlando Bloom è arrivato ad averne abbastanza. Come mai? Innanzitutto, la sovraesposizione.

Ero stufo di vedermi. Ero stufo della vista di me stesso, praticamente, con tutta quella pubblicità che doveva esserci per la promozione di tutti quei film. E inevitabilmente, credo, in un certo senso una cosa del genere finisce per consumarti.

Ma c’è stato un momento esatto in cui Bloom ha capito di dover staccare la spina…

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