Orphan Black, serie ideata da Graeme Manson e John Fawcett, è giunta già alla quarta stagione. Per non svelarvi troppo, possiamo dire brevemente che il telefilm racconta la storia di una donna che all’improvviso scopre di essere parte di un progetto scientifico dalle tinte oscure. Se ancora non vi siete lasciati conquistare dal misterioso e pericoloso mondo di
Sarah Manning ecco per voi cinque valide ragioni che dovrebbero spingervi a dargli un’occasione!

1. Le strepitose interpretazioni di Tatiana Maslany.

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Tatiana Maslany è la protagonista indiscussa di questo show. E’ banale anche dirlo, visto che interpreta metà dei personaggi del telefilm. Esattamente, la talentuosa attrice canadese è Sarah Manning ma anche Beth Childs, Alison Hendrix, Cosima Niehaus, Katja Obinger, Helena e molte altre. Non è di certo da tutti riuscire a calarsi nei panni di tanti personaggi contemporaneamente, considerate poi le abissali differenze tra l’uno e l’altro. La Maslany lascia davvero a bocca aperta, specie quando passa dall’essere la precisa Alison all’inquietante Helena! Vale la pena seguirla in questa sua impresa titanica d’attrice, perché non si rimane affatto delusi dalle sue performance. Tant’è che la sua mancata candidatura agli Emmy Awards 2013 ha fatto letteralmente insorgere il web.

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2. La caratterizzazione dei personaggi.

Come abbiamo detto la Maslany interpreta molti personaggi e questi sono diversissimi tra loro. In una serie con tante figure differenti spesso si rischia di appiatirne la personalità o la storia: in Orphan Black, invece, nessun personaggio è introdotto in maniera superflua o trattato superficialmente. Ognuno ha una sua psicologia, spesso anche complessa, e un background che emerge in maniera chiara. Persino i personaggi secondari hanno una caratterizzazione precisa. Sono bene a fuoco ed è facile prenderli a cuore.

3. L’unicità e la profondità della storia.

Orphan Black è un telefilm che ha tratti fantascientifici e thriller. La trama non è scontata e il suo sviluppo è pieno di colpi di scena, di tensione, di intere puntate in cui si trattiene il fiato. Trovarsi faccia a faccia con qualcuno che ha il tuo stesso identico volto, come succede alla protagonista, non è di certo una cosa normale. Questo è il punto di partenza di una storia che non svela subito le sue carte: nella serie tutto si chiarisce passo dopo passo, come se noi stessi fossimo Sarah Manning alla ricerca di indizi chiarificatori. Un tassello alla volta lo spettatore può ricoscostruire un quadro via via più complesso: proprio quando si pensa di essere giunti ad un punto di equilibro, l’immagine cambia bruscamente e la caccia riparte più serrata di prima. Non mancano i momenti per commuoversi, identificarsi nei personaggi o arrabbiarsi con loro: le emozioni circolano all’interno di Orphan Black… così come i problemi in cui Sarah incappa.

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4. Felix Dawkins.

Può un personaggio essere una motivazione a sé stante? In questo caso sì. Non soltanto perché Felix Dawkins, magistralmente interpretato da Jordan Gavaris, è irriverente, ribelle, simpatico e pieno di risorse. Di per sé potrebbe bastare e guardando Orphan Black vi affezionerete subito a lui. Ma la verità è anche che Felix ci rappresenta. Estraneo alle oscure vicende che coinvolgono Sarah, è il "babbano" della situazione che tuttavia cerca di fare del suo meglio per aiutare sua sorella. Ci avvicina agli intrighi della serie, ci fa sentire ancora più parte della storia. Riconosciamo il suo senso di smarrimento di fronte ad eventi inconsueti come quelli che sconvolgono all’improvviso la vita della protagonista. Dawkins non è sempre pronto ad accettare certe rivelazioni assurde e per questo il suo comportamento è veritiero: porta un pizzico di realtà nella situazione fantascientifica del telefilm. Quel qualcosa che ci fa dire "anche io avrei reagito così!". Senza contare, poi, che dispensa perle di saggezza e non si tira mai indietro quando si tratta delle persone che ama. Un compagno di avventura perfetto.

5. La risata che arriva all’improvviso.

I toni della serie sono spesso drammatici, carichi di ansia e di urgenza. Gli avvenimenti scorrono veloci e c’è bisogno di trovare soluzioni, mettersi in salvo, elaborare piani. Nonostante questo, Orphan Black riesce anche a divertire. All’improvviso una battuta o una scena vi faranno ridere, riuscendo a sottolineare alla perfezione sia il carattere dei personaggi che le loro reazioni agli eventi. E si sa, un po’ di ironia e di sarcasmo ben calibrato non possono che essere ottimi ingredienti per la buona riuscita di una serie.